Si è tenuta il 16 giugno 2017 a Milano Marittima l’assemblea generale dell’Euwep, rete che coinvolge a livello europeo tutte le realtà che lavorano nel settore uova. A promuovere l’appuntamento è stata l’Assoavi, che conta circa 400 associati in Italia. Tra i vari delegati europei e le principali rappresentanti delle aziende italiane, era ospite anche la OMAZ con Franco Moschi, suo Italy Sales Director (nella foto a sinistra). Ad aprire i lavori è stato l’onorevole Giuseppe Castiglione, Sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali. Nel corso del convegno sono emersi dati molto interessanti partendo dall’ultimo censimento disponibile, che attesta come in consumo medio in Italia è di circa 13,4 chilogrammi (di cui il 45% in ovoprodotti), con circa 215 uova. Sono censite 42 milioni di galline ovaiole, rappresentate in 1600 aziende. Il 70% di questa produzione è divisa in sole tre regioni: Lombardia (27%), Veneto (22) ed Emilia Romagna (21). Sempre più in crescita è la richiesta di uova in allevamento a terra rispetto alla batteria in colonia (che segue tutti gli alti standard di benessere dell’animale secondo le normative europee). Attualmente il dato per quest’ultima produzione è 65% circa, contro un 35% di allevamenti free range, a terra, voliera e biologico.
C’è molta attenzione verso questa riconversione – le parole di Franco Moschi a margine del forum – a maggior ragione in Italia rispetto ad altri paesi UE, perché il processo è iniziato più tardi. Il mercato infatti richiede sempre più uova prodotte con sistemi alternativi: per questo la OMAZ sta avendo un grande successo internazionale con le sue nuove linee di voliera OPEN SPACE, sopratutto se consideriamo i positivi risultati di produttività raccolti dalle aziende agricole italiane che ci hanno scelto. Risultati assolutamente similari alle migliori performance degli impianti a batteria.